mercoledì 20 giugno 2012

Esame di Stato: commento sulla prima prova

Sono le 14 e 35.
Dopo un caffé del bar vicino a casa, mi siedo alla scrivania della mia camera, accendo il pc e cerco le varie tracce del tema di maturità di quest'anno scolastico.
Andiamo con ordine.

Tipologia A
Salta fuori una prosa di Montale, cosa che a quanto pare accade ogni 4 anni a cadenza regolare.
In tutta sincerità mi aspettavo una poesia del Pascoli, però la traccia in sé non mi dispiace.
Il Montale prosaico proposto è attuale, parte da una breve analisi storica (della Guerra Fredda se non erro) e sociologica (bella la frase: è lo spirito di conservazione che rallenta il progresso) per poi approdare ad "ammazzare il tempo", un "mostro", che l'uomo cerca di battere con lo svago che riempia "il vuoto" del tempo.
Non male, se fossi stato sotto esame l'avrei tenuta in considerazione.

Tipologia B
1) Artistico/letterario: il Labirinto. Di per sé non mi dice nulla. Bene Eco con "il nome della rosa" (che tutti hanno letto), Calvino, di cui ero certo ci sarebbe stato almeno un riferimento e l'Ariosto, conosciuto da tutti.
Una traccia facile per chi non ha studiato in modo puntiglioso e per chi voglia cimentarsi con qualcosa che lasci libera la fantasia (magari con il binomio labirinto fisico/logico)

2) Ambito socio-economico: I giovani e la crisi. Me la aspettavo ed è arrivata. Con minime conoscenze di economia finanziaria euro-americana, sfruttando con accortezza e attenzione i documenti proposti, incluso quello del "folle" Jobs, e con una media capacità di rendere il tutto organico, anche uno studente medio-basso lo poteva trasformare in un bel 25.

3) Storico-politico: Bene comune e individuale. Già il titolo mi ha attirato notevolmente e, sotto esame, i vari documenti mi avrebbero portato a questa scelta come una falena verso una luce artificiale.
Ottimo Rousseau, San Tommaso (anche se avendo letto i 6 libri della somma teologica posso dire che ci sono passi più indicati per trattare delle leggi) e anche Einaudi; discreto De Rita anche se è troppo liberal-cattolico per i miei gusti

4) Tecnico-scentifico: Le responsabilità della Scienza e della Tecnologia. Ancora una traccia bella e interessante, con il Levi chimico e l'astrofica Hack. Peccato manchi tra i documenti uno che affermi che la scienza se ne deve fregare altamente dell'uomo e dei suoi bisogni per progredire come meglio vuole e ancora peggio mi spiace che si antropomorfizzi la Scienza, come se fosse colpa sua l'invenzione dell'atomica e non dell'uomo. Una disciplina non è responsabile o meno ma è l'uomo che può o no esserlo.

Tipologia C
Il tema storico tratta dello sterminio degli ebrei.
Per carità, lo fa bene con Arendt e la banalità del male, ma non è tutto un po' (troppo?) trito e ritrito?
Non si rischia seriamente di cadere nel banale?

Tipologia D
“Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita”.
Mi accorgo di avere dietro di me il libro Aden Arabia, da cui è tratto l'incipit.
Dopo una rapida lettura a salti capisco che l'autore, Nizan, si accorge che la fuga non paga, che per dare senso ai propri vent’anni, un'età ingrata, insidiosa, piena di promesse vacue, di scelte obbligate, la ribellione deve arrivare fino in fondo, nelle fibre più intime della nostra cultura.
Ma se non avessi letto non l'avrei mai scelta.

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