Proprio in queste giornate intere scolaresche di ogni parte
dell'Italia sono chiamate a svolgere interessanti (?) ed educativi (??)
test che, secondo chi le "consiglia", sarebbero in grado di valutare i
"livelli di apprendimento" degli studenti di elementari medie e
superiori e dunque di stabilire quale sia la qualità dell'insegnamento
italiano.
Queste prove sono i Test Invalsi, anche se chiamarli
Test Insulsi sarebbe uguale e anzi ci permetterebbe di definire meglio
la natura dell'oggetto in questione.
Al di là del fatto che molti
hanno proposto a più riprese il boicottaggio e sono state organizzate
varie raccolte firme per abolirle definitivamente con il consenso
unanime di larga parte degli studenti e di gran parte dei professori,
anche una banale analisi ci porterebbe a dare ragione alle critiche dei
dissidenti e ad allontanare ogni dubbio sulla scarsa utilità di tali
questionari.
-Perdita di tempo: Molti insegnanti si sono
lamentati delle prove sostentendo che è necessario far esercitare gli
studenti alla loro particolare tipologia, perdendo ore di spiegazione (e
quindi di apprendimento).
Addirittura sul web si legge che "alcuni insegnanti per cercare di fare bella figura con il
Ministero, dal mese di aprile tralasciano le programmazioni per far
allenare i bambini somministrando loro tutte le prove Invalsi degli anni
precedenti compromettendo l’intero percorso didattico”. Sconcertante.
-Linguaggio astruso: Le consegne sono spesso difficili, comprensibili per un funzionario pubblico
dell'istituto nazionale per la valutazione del sistema dell'istruzione
(ah già, ecco cosa vuol dire Invalsi) e non per un bambino/ragazzino.
Per questo i professori devono aiutare gli studenti, ma facendo ciò
vincolano le risposte dei ragazzi alle loro parole e non a quelle dei
test.
- Scarsa oggettività: I test, non potendo regolarsi sulla base
dei programmi
che ogni singolo docente, grazie all’autonomia e alla libertà di
insegnamento, svolge nella propria classe, riguardano alle volte
argomenti non ancora trattati e dunque non conosciuti dagli alunni.
Indubbio che questo sia un vero problema.
-Generici: I test sono generali e sommari e non considerano le difficoltà di apprendimento o di altri
problemi non certificati dei vari alunni.
-Inversione
"Migliori"/"Peggiori": Numerosi insegnanti hanno appurato che durante
queste prove i ragazzi studiosi e preparati, schiacciati dall'ansia,
dalla stanchezza e dalla consapevolezza dell'importanza e
dall'ufficialità delle prove stesse ottengono risultati bassi, falsati,
non corrispondenti al rendimento medio che dovrebbero valutare. Di
contro, coloro che provano a "tirare a caso", azzeccano risposte che non
avrebbero saputo dare per mezzo della riflessione e ciò inficia ulteriormente il raggiungimento del fine prospettato.
-Correzioni extra-scolastiche: scrive una docente di Napoli "Non credo, inoltre, che
la correzione di tali prove sia di nostra competenza: le schede di
valutazione sono infatti organizzate per una facile lettura
meccanografica (piccoli cerchietti in tabelle davvero troppo piccole che
possono indurre facilmente in errore) e la correzione avviene in orario
extrascolastico non retribuito. Per tali motivi ogni anno, all’arrivo
delle prove Invalsi, si scatenano malumori e contestazioni da parte dei
docenti che, giustamente, non ritengono spetti a loro la correzione di
queste prove".
E per voi queste prove hanno senso oppure no?
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